Posts written by altäir

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    Aggiungo tutti, grazie mille :< 3 <3:
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    Inseriti anche io, grazie a te per aver richiesto! Un abbraccio, chiudo :< 3 < 3:
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    Accetto volentieri! :< 3 <3: Appena inserite i miei banner provvederò a mettere i vostri, fatemi sapere!!
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    Aggiunti, grazie! Buona fortuna :rainbooow:
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    Grazie mille per esservi abbonati, vi aggiungo entrambi! :sbrilluccic: Fin da subito potrete usare i numeri in più nella lottery in corso c:
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    Grazie mille, aggiunto!! Buona fortuna :< 3 < 3:
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    Perfetto, ti aggiungo subito ♥ Grazie per l'iscrizione, buona fortuna e ancora buone feste :sbrilluccic:
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    Hyacinth grazie per l'iscrizione ♥ Puoi prendere anche un altro numero per l'affiliazione! Intanto ti aggiungo, grazie e buone feste anche a te ♥
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    Grazie di cuore, aggiungo tutti! Buona fortuna :yuppiii:
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    i1FDsB7


    Instead of "sweetheart", you can just call me "sir".
    lxhNc2r AMmj9Pm n8
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    You're Yang Xiao Long, my sunny little dragon.
    You can do whatever you put your mind to.
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    Aggiunti entrambi, grazie! Buona fortuna e buone feste :ancora sbrilluccic:
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    abel cyril gytrash
    Doveva ammettere che mettersi con Raphael mentre era innamorato di un altro non era stata l'idea più brillante che avesse mai avuto, perché il cosiddetto "chiodo schiaccia chiodo" non stava funzionando granché bene, anzi: passavano la maggior parte del tempo assieme, come avevano sempre fatto fin da bambini, e di conseguenza non riusciva a stargli lontano. E, quindi, riuscire a farsi passare quella dannata cotta - che poi, cotta era riduttivo: era bello che andato, per Cain - era ormai impossibile, sarebbe stato più semplice rinunciarci e basta. Ma Abel sapeva che non poteva permetterselo: quei sentimenti lo stavano distruggendo, Cain ovviamente non lo ricambiava e non voleva rovinare la loro amicizia. Già, e aveva pensato di fidanzarsi col tizio più potente tra i Black Dogs che, a differenza di Cain, di affetto ne dimostrava ben poco e li teneva d'occhio di continuo, per paura che il rosso potesse rubargli il ragazzo. Davvero un colpo di genio.
    « Abel, mettimi a posto questo. ». La voce del capitano lo fece tornare coi piedi per terra, e l'albino tese un braccio verso di lui per afferrare una pila di fogli da sistemare nei cassetti della scrivania di Raphael, che al momento era indaffarato a sistemare dei documenti col suo aiuto. Sembravano report di vecchie missioni, e notò come tutte avessero un denominatore comune: la notte di Halloween. Sospirò, rendendosi conto che non mancava molto in fin dei conti: la notte tra il 31 ottobre e l'1 novembre gli spiriti scappavano dal mondo dei morti e causavano problemi in quello dei vivi, e i Black Dogs dovevano impedire che ciò accadesse. Si trattava di incarichi pericolosi dato che i demoni erano più forti ed aggressivi che mai, dunque erano gli Alpha ad occuparsene, combattenti esperti che sapevano come gestire la situazione al meglio. Un'altra missione di Halloween senza Cain, che se ne stava ancora relegato nei Beta da tempo immemore ormai, senza riuscire ad avanzare di rango: colpa del suo temperamento iracondo, Abel ormai ci aveva fatto il callo, ma i loro superiori, a parte qualche eccezione, a causa di ciò non lo vedevano molto di buon occhio. Abel si era sempre occupato di smorzare questo lato del carattere del fratello, così impulsivo ed aggressivo, in contrasto con la sua personalità cinica e riflessiva; tuttavia, da quando l'albino era riuscito ad entrare negli Alpha e l'altro era rimasto indietro era sempre più complicato tenerlo d'occhio per evitare che si cacciasse nei guai. Tuttavia, durante le pause e quando calava il sole Abel riusciva a sgattaiolare nella sua stanza senza dare nell'occhio per passare un po' di tempo insieme come ai vecchi tempi - erano sempre stati compagni di stanza - o il contrario, con Cain che rimaneva a dormire da lui. A prescindere dai sentimenti che provava nei suoi confronti, non sarebbe mai riuscito a rinunciare a lui: erano cresciuti insieme, erano entrati nella sede dei Black Dogs tenendosi per mano e avevano affrontato ogni situazione fianco a fianco. Solo immaginare una vita senza Cain gli faceva mancare l'aria.
    « Abel? ». Si sentì chiamare, e in uno gesto scattoso aprì il cassetto della scrivania del compagno per metterci i documenti che aveva ancora in mano. « Non distrarti. » gli fece Raphael, e Abel annuì piano, come se nulla fosse successo. Doveva stare più attento in presenza del compagno: Raphael era un tipo abbastanza geloso, soprattutto di Cain visto il legame che univa i due amici e il pessimo rapporto che invece aveva il rosso col capitano. In fondo, lui in primis doveva tentare di sopprimere ogni sentimento di natura romantica nei confronti del fratello, e, magari, proiettare quelle emozioni su Raphael. Un tempo pensava di amarlo: i primi mesi di frequentazioni erano passati lisci come l'olio, e seppure Abel gli avesse dato corda solo per prendere la palla al balzo aveva scoperto in lui un partner quieto ma affettuoso. Pensava davvero di poter dimenticare Cain con Raphael al suo fianco, ma poi qualcosa era andato storto. Non avrebbe saputo dire con precisione cosa, solo che ogni volta, per quanto tentasse di allontanarsi, tornava sempre lì, tra le braccia di suo fratello. Già, fratello. Agli occhi di Cain, Abel sarebbe stato sempre suo fratello, mentre quest'ultimo non faceva altro che guardarlo di nascosto mentre sorrideva perché non riusciva a sostenere il suo sguardo troppo a lungo. Che stupido. « Quanti ne mancano ancora? » chiese Abel ad una certa, mentre impilava altri fogli sopra il tavolo dopo avervi posto il timbro della partizione dei Black Dogs di Lancaster. « Pochi. Come mai? ». Il ragazzo, rispondendogli, gli fece vedere i pochi documenti che aveva in mano per fargli capire che dovevano sistemare solo quelli, ed Abel annuì alla loro vista. « Ho sonno. » fece, stringendosi nelle spalle e coprendosi le mani con le lunghe maniche del maglione che indossava, inserendo i documenti da lui ordinati in una cartella apposita. Sentì Raphael sospirare, e in quel momento sollevò lo sguardo su di lui. « Non hai dormito neanche stanotte? » domandò, ed Abel si morse l'interno della guancia. Erano settimane che andava avanti a sonnellini diurni e nottate passate perlopiù sveglio, trovando difficile alzarsi dal letto una volta giunto il mattino ed ingranare durante la giornata. « Poco. ». Raphael gli passò i fogli che aveva in mano, accorciando la distanza tra la libreria e la scrivania con passi lenti e tenendo lo sguardo fisso su Abel, che a sua volta non capiva come mai lo guardasse come se fosse un cucciolo indifeso. « Vuoi passare la notte da me? ». Quella domanda arrivò come un fulmine a ciel sereno, e l'albino riuscì a nascondere la sorpresa dietro un'espressione composta, ma in verità lo stomaco gli fece una capriola. « No, grazie. » rispose, infilando nel cassetto i fogli che aveva prima Raphael in mano e chiudendolo con un movimento deciso che avrebbe potuto far trapelare la sua agitazione. « Sto bene anche da solo, sarà la missione di Halloween che mi mette agitazione. » fece con quanta più tranquillità e nonchalance possibile, e Raphael non insistette oltre: gliene fu grato, perché non aveva proprio voglia di muoversi dalla sua camera per finire in quella di Raphael. Voleva starsene un po' da solo e, in caso contrario, purtroppo, era convinto che la prima persona che avrebbe chiamato non sarebbe stato lui.

    Una volta fuori dallo studio, Raphael volle accompagnarlo fino alla sua stanza ed Abel glielo lasciò fare. Il tragitto fu riempito da chiacchiere informali a proposito delle prossime missioni prima di quella di Halloween, e venne così a scoprire che anche lui era in lista per almeno un paio di queste. Probabilmente Cain sarebbe andato su tutte le furie, dato che ai Beta assegnavano missioni piuttosto insignificanti: quelle più sostanziose non erano un'habitué per le altre classi come lo erano per gli Alpha, e sapeva quanto Cain bramasse scendere sul campo di battaglia ogni volta che ne aveva l'occasione. Anche ad Abel, a dirla tutta, non dispiaceva combattere in forma di lupo - il suo corpo umano era mingherlino e abbastanza deboluccio -, quando diventava una bestia possente e scattante, ed ascendere alla classe Alpha gli aveva dato l'opportunità di partecipare a pericolose missioni varie volte. Peccato non ci fosse Cain a guardargli le spalle, come ai bei vecchi tempi.
    Arrivati davanti alla porta della stanza dell'albino, i due si salutarono velocemente: Raphael gli prese la mano, posando un fugace bacio sul dorso di essa, e tornò sui suoi passi per fare rapporto a Grim, dirigendosi dunque verso l'ufficio del capo dei Black Dogs. Abel lo guardò allontanarsi fino a quando la sua figura scura non scomparve dietro una curva del corridoio e tirò fuori la chiave, cercando di infilarla nella serratura ad occhi chiusi, con la fronte appoggiata al legno della porta, esausto non solo fisicamente - era da quella mattina stessa che smistava fogli che sembravano tutti uguali, e ora il sole stava tramontando - ma sentiva pure la testa scoppiare. Sperava di riuscire a fare almeno un sonnellino fino all'ora di cena. Dopo un paio di tentativi riuscì ad aprire la porta e se la chiuse alle spalle. buttandosi sul letto a peso morto, senza neanche preoccuparsi di togliersi i vestiti o chiudere la porta a chiave. Prima che la sonnolenza gli annebbiasse gli occhi, in quel momento si diede dello stupido. Era proprio vero, che non pensava ad altro che a Cain. Anche quando si trovava con Raphael, o si parlava di cose tipo, appunto, le missioni. Ogni cosa gli faceva tornare in mente lui, e non in senso platonico. Al risveglio, avrebbe voluto pensare solamente alla cena ma sapeva che, sicuramente, il suo primo pensiero appena sveglio sarebbe stato rivolto a quell'imbecille di suo fratello.

    Alla fine Abel riuscì a prendere sonno, ma il suo riposo fu interrotto bruscamente dalla porta della sua stanza che si aprì con un tonfo: l'labino scattò a sedere sul letto, sensi da animali dormienti ma comunque pronto a difendersi, per poi, un attimo dopo, ritrovarsi Cain davanti alla porta, tentando di chiuderla col chiavistello. « Che stai facendo? » esclamò Abel, piuttosto confuso, dato che il fratello non sembrava essere passato di lì per accompagnarlo in mensa. « Mi nascondo da quel pazzo di Grim. ». Abel alzò un sopracciglio in risposta: che aveva combinato stavolta? « Ha scoperto che mi sono infilato in una missione degli Alpha qualche giorno fa al posto di Silas. ». L'albino smise di stropicciarsi l'occhio sinistro, quello attraversato dalla cicatrice, e aggrottò le sopracciglia in direzione di Cain. « Di nuovo, Cain? Sul serio? », « Speravo ci fossi anche tu, tutto qua! ». Abel si passò una mano tra i capelli, come se non avesse voluto credere alle parole del fratello, ma sapeva fin troppo bene che si trattava della verità: non era la prima volta che Cain modificasse gli incarichi degli Alpha in modo da ficcarsi nelle missioni usando il nome di qualcun altro nella speranza di beccare Abel, ma questa volta gli era andata male. « La settimana scorsa, quindi. ». Il rosso annuì, avvicinandosi al suo letto e sedendosi al suo fianco senza fare complimenti. « Grim saprà subito che sei venuto qui. », lo disse seriamente, ma alla fine della frase gli sfuggì una risatina. Erano inseparabili, era ovvio che Cain fosse corso da lui al riparo, e Grim lo sapeva bene. « E' tutt'oggi che non ci vediamo, volevo anche passare a salutarti. ». Mentre lo diceva, si sdraiò su di lui, appoggiando la testa sulle cosce dell'albino e lo stomaco di quest'ultimo fece una capriola - stavolta in positivo. « Ci saremmo visti in mensa. ». Abel scosse la testa, puntando le mani poco dietro la sua schiena per sostenere il busto e stare più comodo, mentre l'altro gli faceva segno che non gli importava. Diamine, perché proprio lui gli doveva mandare in cortocircuito il cervello? Proprio lui, tra tutti? Proprio lui, che mai avrebbe ricambiato ciò che provava. « Ah, ti ho anche riportato le cuffiette che mi avevi prestato qualche giorno fa. », « Un mese fa. », « Sì, vabbè. ». Il rosso si tirò su di scatto, tirando fuori dalla tasca delle cuffiette intrecciate tra di loro in un gomitolo stretto, ed Abel lo guardò senza speranze. « Grazie. » fece, con tono volutamente sarcastico, e l'altro gliele mise in mano come se nulla fosse. L'albino sospirò piano, tentando di capire da quale estremità poteva riuscire a slegarle nel minor tempo possibile, ma la voce di Cain lo interruppe. « Hai delle occhiaie pazzesche. Da quanto non dormi? ». Abel fece il grande sbaglio di alzare lo sguardo su di lui, perché il rosso gli stava a pochi centimetri dal viso e lui si sentì avvampare. « Qualche giorno. » biascicò, e tornò a concentrarsi sulle cuffiette, unica scusa che aveva per non guardarlo. Il colpo di grazie arrivò quando sentì il palmo caldo del fratello scostargli la frangia e posarsi sulla fronte, ed Abel rimase immobile, sicuro che sarebbe collassato da un momento all'altro. « Prenditi cura di te anche quando non ci sono. Altrimenti verrò a dormire da te ogni notte. ». Cain abbassò la testa ed entrò a forza nel suo campo visivo e l'albino, solo immaginandosi a dormire nello stesso letto dell'altro gli esplose il cuore: non che non fosse abituato - dormivano quasi di continuo insieme e fin da piccoli avevano diviso la stessa camera, se non lo stesso letto -, ma ormai anche le cose che facevano sempre insieme gli facevano venire le farfalle nello stomaco. E aggiungendo la propensione di Cain ad essere espansivo, non riusciva ad avere un momento di pace. « Non ce n'è bisogno. » sussurrò lui, mettendogli una mano sulla guancia e costringendolo ad allontanarsi. Aveva notato come il suo stesso sguardo si abbassasse senza volerlo sulle labbra di Cain, e questo era decisamente un brutto segno. Non voleva svalvolare ogni volta che lo toccava, non voleva arrossire ogni volta che lo abbracciava, non voleva balbettare ogni santissima volta che si avvicinava pericolosamente al suo viso. Perché era così difficile dimenticarlo una volta per tutte e tornare ad essere dei semplici amici per la pelle, ognuno con la propria vita sentimentale, uniti solamente da un forte sentimento platonico? Tanto, sicuramente, non erano neanche anime gemelle.
    « Merda, Grim è qui vicino. Ci vediamo per cena » con queste parole, Cain si alzò di scatto dal letto ed aprì la finestra che dava sul giardino, senza che Abel potesse fermarlo. In effetti, ora che ci faceva caso, anche Abel riuscì ad avvertire l'odore acre del capo a poca distanza da lui. « Ti copro io. » gli sorrise, e il rosso gli lanciò un bacio in risposta, che lui fece finta di schivare. Il fratello si lanciò nel vuoto ed Abel lo sentì atterrare in un tonfo secco ma poco rumoroso, e qualche istante dopo si alzò lentamente per andare a chiudere la finestra per tornare a sedersi subito dopo e rannicchiarsi in un angolo del letto. Cain riusciva ad illuminare anche le giornate più buie, ma la sua assenza si faceva sentire: ora era di nuovo solo, come avrebbe voluto rimanere per concedersi del meritato riposo, ma gli mancava. Terribilmente. Strinse le ginocchia al petto, appoggiando il viso sulle ginocchia, per poi tirarlo su leggermente per scoprirsi l'avambraccio: sulla pelle chiarissima si intravedeva un cerchio dalla quale partiva una piccolissima linea verso la parte più esterna. Non aveva una costellazione, ma aveva i segni di un marchio: non sapeva cosa fosse, se in futuro sarebbero apparse altre stelle o no. Uno come lui, a quanto pareva, un'anima gemella non ce l'aveva. E pensare che non fosse Cain un grande vuoto si apriva all'alteza del suo stomaco, inumidendogli appena gli occhi. Non riusciva a trovare un solo buon motivo per abbandonare ogni tentativo di cercare di far sparire tutto l'amore che provava verso di lui: non erano anime gemelle, lui aveva di continuo ragazzi e ragazze con cui impegnarsi e quindi non pensava a lui sotto quell'aspetto e avrebbe rovinato un'amicizia. Eppure non riusciva a smettere di pensare a lui.

    Grim bussò alla porta.
    Now all I do is sit And count the miles from you to me

    ☆ code by ruru
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    Aggiunta, grazie mille :rainbooow:
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    Ho aggiunto tutti, grazie mille per esservi iscritti ♥ Buona fortuna!! ♥
    CITAZIONE
    Grazie mille per il pensiero. Buon Natale

    Grazie a te, buon Natale anche a te :sbrilluccic: anche se ormai è il 26 x°
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    Sono sopravvissuta in qualche modo al pranzo di Natale x° Mi sono vista poi un film con mio fratello, tutto molto tranquillo anche per me :< 3 < 3:
1801 replies since 23/12/2011
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